Domanda banale per una risposta difficile.
Per loro stessa natura, i ricercatori tendono a vedere la divulgazione
scientifica come Educational. In fondo, è quello che un po’ fanno quando fanno
lezione; la divulgazione diventa allora un percorso simil-scolastico, nel quale
si porta lo spettatore ad affrontare un percorso culturale che dovrebbe
migliorare le sue basi culturali, dandogli gli strumenti intellettuali per
poter poi valutare in autonomia questioni più complesse.
Questo tipo di divulgazione però mal si
adatta alla rapida comunicazione moderna. A parte i tempi, che per una
comunicazione educational si assesterebbero su quelli di una conferenza, il
pubblico che è motivato a seguire una divulgazione educational è forse già motivato,
pronto, in qualche modo predisposto a seguire il divulgatore in un cammino più
complesso. Questo fa sorgere la domanda del titolo? A chi dobbiamo parlare, da
scienziati? Riteniamo di dover cercare un accesso al grande pubblico, o
vogliamo restare dentro i confini comunicativi che più ci si confanno?
Il futuro della comunicazione scientifica,
specialmente in un paese come il nostro, dipenderà in gran parte da che
risposta gli scienziati si daranno a tale interrogativo.
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