martedì, marzo 12, 2013

Ma quanto ci vuole per fare un poster!!

Questo è un piccolo sfogo personale. Già fare ricerca in Italia è difficile, poi, quando per stampare un poster per andare ad un congresso ci metti una settimana, uno sfogo diventa lecito. Perchè una settimana? Perchè nella congiunta applicazione degli effetti della riforma Gelmini e della spendig review, non posso spendere 1 centesimo dei fondi (miseri) di ricerca se:

a) non ho prima controllato sul mercato elettronico che il servizio da me richiesto sia li disponibile ad un prezzo più basso (magari a Cosenza, mentre io lavoro a Bologna), e se lo trovo li sono obbligato a prenderlo (e ad andare a Cosenza a ritirarlo) Cos'è il mercato elettronico? E' una selva oscura di nomi di fornitori e di prodotti mal assemblati insieme e talmente lento a girare che consultarlo a mano sarebbe più veloce

b) se non c'è, devo fare una sorta di gara d'appalto (per un poster che costa 35 €!!!!) con almeno 3 preventivi, che mi devo premurare di procurarmi.

c) scelto il più economico, la segreteria deve emettere l'ordine d'acquisto e poi io posso andare alla copisteria che nel frattempo si è trasferita.

d) saltate il congresso e state a casa



giovedì, marzo 07, 2013

Enhancing performace but.......

In un articolo pubblicato ieri sul Journal of Neuroscience, Teresa Iuculano e  R.C. Kadosh riportano un risultato molto interessante che riguarda l'uso di tecniche dedicate al migliramento della performace cognitiva. La tecnologia in questione, la Transcranial Electrical Stimulation, prevede che una corrente molto leggera venga applicata al cranio e influenzi quindi l'attività della corteccia sottostante. Non è una tecnologia nuova, ed è stata declinata in molti protocolli diversi. Alla base di questo approccio vi è l'idea che i neuroni colpiti dalla stimolazioni possa risentirne diventano più "pronti" a compiere il loro lavoro.
Fino ad ora molti studi hanno esplorato diversi lati di questa tecnologia, focalizzandosi su quale sia la migliore modalità di somministrazione e quali siano eventuali effetti collaterali fisici causati dalla stimolazione stessa. (per alimentare un po' il complottismo, la DARPA, l'agenzia di ricerca del Pentagono,  è pioniere nello sviluppo di questo tipo di applicazioni)



Iuculano e Kadosh hanno provato a vedere se oltre all'effetto di miglioramento della performance cognitiva ci fossero anche effetti collaterali non fisici ma su altre funzioni cognitive. Per fare questo hanno  sottoposto un gruppo di volontari ad un protocollo sperimentale che richiedeva di imparare una nuova serie di simboli numerici. In altre parole 10 simboli nuovi al posto di 1, 2, 3, ecc ecc. Una volta imparati poi i simboli venivano richiamati in un compito che richiedeva di usare i nuovi simboli appresi in maniera automatica (nel dettaglio, due dei nuovi simboli numerici comparivano sullo schermo di un computer avendo dimensioni diverse; il soggetto doveva rapidamente dire se il simbolo graficamente più grande era anche quello numericamente maggiore: per esempio 6 è effettivamente maggiore di 2 ma non viceversa)



La stimolazione è stata applicata a due aree della corteccia cerebrale che sono coinvolte nell'apprendimento (la corteccia parietale posteriore) e nell'automatismo (la corteccia prefrontale dorso-laterale).
Sorprendentemente, l'articolo riporta che la stimolazione indubbiamente migliorava il task cognitivo di riferimento, percui chi era stimolato nella corteccia parietale posteriore imparava la nuova serie di simboli numerici molto più in fretta, ma peggiorava nell'altro task, cioè nel uso automatico delle nuove nozioni apprese. I risultati erano speculari per i soggetti stimolati nella corteccia prefrontale.

In definitiva, questo è il primo articolo che evidenzia che l'uso di queste tecniche di miglioramento cognitivo può avere un costo  su altri compiti cognitivi e che quindi il loro uso andrà adattato al tipo di compito da svolgere.

lunedì, marzo 04, 2013

Ratti e Telepatia

E' di pochi giorni fa la notizia dei cosidetti "Ratti Telepatici", che sta facendo rapidamente il giro del mondo. Il Tutto è inspirato da un articolo di Miguel A.L. Nicolelis su Scientific Report. Solo poche frasi per spiegare la cosa:




a) i ratti non sono telepatici

b) l'esperimento è supercool, ma non così come lo si può percepire a prima vista. Sinteticamente, ad un ratto (negli USA) è stato insegnato a scegliere fra due leve (dx e sx) per ricevere una ricompensa; ad un altro ratto (in Brasile), e stato insegnato a scegliere fra due identiche leve in risposta al'attivazione di un microelettrodo (molti in realtà) nel suo cervello. Poi il comando del microelettrodo del ratto brasiliano è stato dato al cervello del ratto americano. Cosa succede? Che il ratto brasiliano indovina la leva giusta da premere in risposta al comando del cervello del ratto USA nel 64% dei casi. Se avesse provato a caso avrebbe indovinato nel 50%. Non così eccezionale come sembrava prima, vero? La cosa migliora un po', se la comunicazione è bidirezionale.

c) A cosa serve? Al momento a niente, ma è una ricerca istintivamente bella, e sviluppata in maniera diversa potrà portare a sviluppi interessante, ma ancora poco chiari. Nicolelis è finanziato molto dal Pentagono (la ormai famosa DARPA), per cui non è detto che quello che ha pubblicato sia l'effettivo stato dell'arte e potrebbe esserci molto di più (evvai di Conspiracy Theory!!)