Ho appena letto questo e non posso non segnalarlo!
Why dont journalists write about scientists the way they write about chefs
sempre per via di quella storia di come giornalisti e scienziati interagiscono e che andrebbe superata una buona volta.
lunedì, dicembre 17, 2012
venerdì, giugno 22, 2012
La Finale Famelab e l'Anti-sensocomune
La settimana
scorsa si è svolta la finale internazionale di Famelab. Tutti gli interventi
sono stati fantastici, e se volete un resoconto delle tematiche presentate dai
concorrenti, il nostro Riccardo Guidi ha scritto un eccellente report a
riguardo.
Qui, a parte fare
i dovuti complimenti ai vincitori, vorrei fare una considerazione su quanto
visto. Fra le tre presentazioni che mi sono infatti piaciute di piùm due
(quella di Brendan Mullan e di Didac Carmona) contenevano un fattore comune: la nozione
che hanno condiviso con il pubblico aveva intrinsecamente in se un messaggio anti-sensocomune.
Nello specifico, Brendan, con l’idea che siamo fatti di stella, ci diceva che
la materia è immortale e che non esiste il tempo a livello atomico, mentre Didac (che ha poi vinto la finale) ci ha
spiegato perché la morte delle nostre cellule è necessaria a tenere in vita l’intero
organismo.
Mi convinco
sempre di più che il tipo di divulgazione di cui il nostro paese ha bisogno
debba seguire la direzione di aggiornare il senso comune dei nostri connazionali.
Il nostro
universo è in fondo ingabbiato in un sistema concettuale le cui basi sono
quelle che ci vengono fornite durante la scuola superiore. E questo significa
non solo che la nostra fisica è classica, ma anche per esempio che non abbiamo
basi di neuroscienze o di genetica. Ed è per questo che possiamo avere difficoltà a
capire cosa le nuove biotecnologie ci propongono, tendiamo a valutarle con schemi
che non sono più attuali. Una buona divulgazione in Italia dovrebbe quindi
partire da questa osservazione, e cercare di integrare quella conoscenza comune
creata dalla scuola, aggiornando i concetti che devono essere aggiornati. Ovviamente
la biologia appare come la disciplina dove più ampio è la distanza fra il
comune sapere e l’ultima frontiera, ma anche discipline “classiche”, come la
matematica o la fisica necessitano sicuramente di un aggiornamento concettuale.
Capisco che si possa vivere anche senza conoscere aspetti comunque intriganti
della meccanica quantistica, ma mi sembra che avere qualche base di statistica
non posa che giovare a tutti in un mondo come il nostro dove ogni decisione
viene presa sulla base di una statistica spesso ingiustificata.
Concludo citando anche
l’altra mia presentazione preferita, quella di Monika Koperska, che, meritatamente ha
vinto il premio del pubblico.
giovedì, giugno 14, 2012
10.000 soli morirono per la mia birra
Ieri sera ero
incollato a twitter per seguire l’andamento delle semifinali di Famelab. Tifavo
ovviamente per il nostro Riccardo Guidi che per un pelo non è riuscito ad
arrivare in finale. Dei tanti tweet della serata, uno in particolare mi ha
colpito, perché ha modificato un po’ un’idea sulla divulgazione su cui avevo riflettuto
forse non abbastanza, quella dell’efficacia dell’infotainment.
Il tweet è questo
dove viene
descritto il motto, diciamo così, della presentazione di Brendan Mullan, il concorrente della NASA.
Mi ha ricordato
un parere espresso da Frank Burnet, che esaltava questo tipo di frasi: qualcosa
di soprendente che possa restare impresso nella memoria dell’ascoltatore
proprio in virtù della sorpresa che genera (del tipo, “lo sapete che con la
superficie degli alveoli si può ricoprire un campo da calcio”). Io non sono mai
stato molto convinto di questa tecnica. Sicuramente può restare impresso, ma
ritenevo che fosse molto scarso il contenuto di tali espressioni e che quindi
fosse molto scarso se non assente l’insegnamento che da tali frasi l’ascoltatore
può guadagare.
Invece la frase
sulla birra e le stelle mi ha fatto un po’ cambiare idea. Contiene infatti
molta informazione. Non c’è solo l’aspetto nozionistico (gli atomi pesanti si
formano in minima quantità alla morte delle stelle più grandi), ma dice in
fondo che la materia è immortale, portando quindi l’ascoltare medio ad un
concetto di tempo e di cambiamento un po’ diverso da quello che il senso comune
ci suggerisce. E, secondo me, è' proprio la proprietà multi-piano che rende questa frase molto efficace.
In definitiva
quindi, forse questo tipo di infotainment non poi così male (ma anche tutt’altro
che facile da costruire).
venerdì, giugno 01, 2012
GeoEtica
Essendo di
Bologna, nei giorni scorsi ho ovviamente vissuto con una giusta preoccupazione
l’evoluzione del nostro nuovo status di zona a rischio. Il tema terremoto ha
invaso tutte le discussioni fatte con i colleghi nei giorni scorsi, e fra tutte
le osservazioni fatte, mi piacerebbe condividerne due, che un po’ hanno a che
fare con la divulgazione scientifica. Certo, non è certo necessario che io
evidenzi ulteriormente il pessimo spettacolo offerto da alcune trasmissioni, molto
seguite, sulla possibilità di prevedere i terremoti, ma proprio partendo da
questo spunto, siamo giunti in una chiacchierata ad un’osservazione
interessante:
Partiamo dal
principio (ma sarà breve). Io sono senza dubbio in grado di prevedere i
terremoti. E non sono un ciarlatano. Ecco qui la mia previsione: “Nei prossimi
20 anni ci sarà sicuramente un terremoto di magnitudo > 7 nell’emisfero nord
del pianeta”. Bella forza, vero? Ovvio che una previsione del genere non serve
a nulla. Ma cosa succederebbe se la previsione fosse precisa? Ovvero, la
macchina che prevede i terremoti mi comunica che il giorno X ci sarà un
terremoto di grado Y nella zona Z (1000 Km2). Morti stimati, diciamo
tra 10 e 20. Bene, adesso che cosa si fa? Si evacuano 500.000 persone? O 100.000?
Va bene, supponiamo di poterle evacuare tutte, spendiamo quello che spendiamo
ma nessuna vita umana viene persa. Ottimo! Lo stato ha fatto il suo dovere di
proteggere i cittadini. Ora però la macchina che prevede il futuro mi invia un’altra
previsione: nel week-end di Pasqua dell’anno in corso moriranno fra la 20 e le
40 persone sulle strade. La previsione ha la stessa accuratezza, se non maggiore
(e per di più è reale). E adesso che si fa? Si chiudono tutte le strade? Si abolisce
la Pasqua? Io onestamente non lo so.
Però so che nel mio settore,
medico-biologico, devo costantemente rispondere a problemi di natura etica, sia
quando scrivo un articolo scientifico sia quando scrivo un grant. Questa grande
attenzione all’etica non è certo sbagliata, anzi, ma viene giustificata dall’assunto
che certe ricerche e certe metodiche di ricerca possono o potranno avere un
forte impatto sulla nostra vita. Ebbene, oggi questa stessa attenzione ai problemi etici si sta diffondendo anche al mondo della geologia. Non sarebbe
forse allora il caso di parlare anche da noi, magari alla Tv, di
GeoEtica? E di educare il pubblico ad affrontare queste problematiche più che spaventarlo/illuderlo? Beh, questo è proprio il tipo di divulgazione che secondo me spetterebbe agli scienziati.
martedì, maggio 22, 2012
Divulgare su Quora
E veniamo al mio
social network preferito: Quora
Quora è una social network in grande sviluppo (anche se poco conosciuto in Italia). Brevemente, Quora
è un sito di domande e risposte. Lo so, esiste già Yahoo! Answer, che non mi
piace per niente. Quora è tutto un altro livello, principalmente a causa del
livello dei suoi utenti. Vi incuriosisce sapere come è comandare una portaerei,
su Quora ve lo dice un ex-comandante della marina degli Stati Uniti; volete
sapere se la quotazione di Facebook in borse è stata fatta correttamente,
leggete qui e capirete; volete sapere se è vera quella leggenda che vorrebbe
che la Pixar avrebbe accidentalmente cancellato Toy Story 2 dai suoi computer e
lo avrebbe recuperato solo grazie ad un back-up casalingo fatto da uno dei
programmatori? Ve lo svela il direttore tecnico della Pixar in persona. Dal
punto di vista scientifico Quora ha un buon gruppo di scienziati che vi
partecipano attivamente: non riuscite a dormire perché volete sapere qual’è l’assone più lungo che esiste in natura? Ecco qui la risposta. Oppure siete curiosi
delle possibile controindicazioni all’uso dell’optogenetica nell’uomo? Soddisfate la vostra curiosità.
Nel complesso
quindi Quora è un’ottima fonte di informazione, divulgazione ed
intrattenimento, sostenuta, per ora, dalla qualità dei suoi membri. E' una piattaforma ottima di divulgazione perchè consente di inserire contenuti molto particolareggiati ma diretti ad un pubblico un po' più ampio. Ovviamente però, chi usa Quora fa probabilmente già parte di un gruppo di persone che sarebbe comunque interessata a ricevere materiali scientificamente divulgativi di default.
Vantaggi
- Materiale di qualità
- Accesso ad informazioni di
prima mano
- pubblico recettivo
Svantaggi
· Si accettano
contributi solo in inglese
· Accesso ad invito (richiedetemelo pure se vi
interessa)
· Il pubblico a cui si rivolge è selezionato
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